1. Che cos’è l’Ipnosi? Non esiste una definizione universalmente accettata di Ipnosi, benché ve ne siano molte provenienti da studi medici e psicologici, che fanno luce su particolari aspetti del vasto fenomeno dell’Ipnosi. In modo esemplificativo potrei dire che l’Ipnosi sia quel processo che ci consente di percepire i pensieri e le immagini mentali come realtà. Attraverso di essa percepiamo quindi le suggestioni dell’ipnotista come reali, nonostante una parte della nostra consapevolezza sappia che siano solo suggestioni. Come durante la visione di un film, in cui semplici immagini sono in grado di farci emozionare fino a farci perdere il contatto con la nostra realtà.
I cambiamenti interiori che incorrono nel soggetto, ad opera dell’accettazione delle suggestioni ipnotiche, permettono di entrare in uno “stato di apprendimento”, in cui un maggiore rilassamento psicofisico, una mente sgombra da pensieri e ricettiva, il risveglio di facoltà immaginative permettono di apprendere maggiormente vari tipi di compiti (a seconda di come si declina il processo ipnotico) e di innescare cambiamenti interiori e nel comportamento. Si potrebbe comparare lo “stato di apprendimento” allo “stato di Flow”.
Infine possiamo dire che l’Ipnosi è una porta d’accesso alle risorse dell’inconscio, e che attraverso l’alterazione dello stato di coscienza ci troviamo di fronte alle potenzialità ignorate dalla mente cosciente.
2. Può essere ipnotizzato chiunque? Potenzialmente chiunque può avere una esperienza ipnotica, purché sia motivato ad averla. Secondo una moderna concezione dell’Ipnosi, gli stati ipnotici sono un fenomeno naturale, che possono incorrere diverse volte al giorno. Si pensi alle fantasticherie o “sogni ad occhi aperti”, a ricordi emotivamente intensi, e ad altri stati introspettivi che incorrono frequentemente nella nostra quotidianità. Per cui la mente di ognuno è preparata a vivere questo fenomeno, purché vi sia una collaborazione intensa e concentrata fra soggetto e operatore.
L’operatore può altresì essere considerato un facilitatore più esperto nel campo dell’alterazione, e permettere al soggetto di attuare le procedure necessarie per compiere il processo ipnotico.
3. L’ipnosi è simile al sonno? No! Diversi studi sperimentali, che tramite EEG hanno comparato i tracciati delle onde cerebrali di Ipnosi e sonno, hanno evidenziato come questi non sono sovrapponibili. Nonostante il rilassamento acquisito attraverso l’Ipnosi possa talvolta far addormentare il soggetto, di solito quello ipnotico è un processo di partecipazione attiva del soggetto e di acquisizione di consapevolezza di risorse e dinamiche precedentemente situate al di sotto della soglia di consapevolezza.
4. Ci si ricorda di tutto ciò che avviene in Ipnosi? Nel processo ipnotico possono avvenire delle alterazioni della memoria, ma in ogni caso è l’inconscio del soggetto che decide. Come nel caso della dissonanza cognitiva in cui l’inconscio decide di cancellare alcune informazioni, per mantenere una immagine coerente del sé
5. Si può essere indotti, sotto Ipnosi, a fare qualcosa contro la propria volontà? No! In modo categorico. Il processo ipnotico per essere accettato dal soggetto deve seguire e assecondare i suoi orientamenti, i suoi valori e i suoi principi. Il processo ipnotico dipende dalla motivazione del soggetto che ha di attuare alcuni cambiamenti nella propria interiorità. Per cui la sua volontà e la sua motivazione sono il motore principale del processo ipnotico. In più c’è da considerare il fenomeno della resistenza: ogni soggetto presenta varie resistenze durante l’Ipnosi, che tendono via via a diminuire nel momento in cui si stabilisce un “rapport” fra operatore e soggetto; tramite questo rapporto di fiducia e di mutua collaborazione è possibile portare avanti il lavoro ipnotico in vista di obiettivi concordati dalle due parti. Ogni atto di coercizione da parte dell’ipnotista farebbe quindi cessare il “rapport”, mettendo fine così al processo ipnotico.